
Altezza max. 2.941 m
Ferrata lunga ed impegnativa, necessaria attrezzatura da ferrata e mancanza di vertigini.
Per questa escursione si può lasciare l'auto al parcheggio del Passo Sella o preferibilmente nel parcheggio più piccolo nei pressi dell'albergo Maria Flora.
Il sentiero di avvicinamento alla ferrata si stacca verso nord indicato dal segnavia n. 649.
Si procede su bei prati e rocce in leggera salita mantenendsi a destra della base delle Torri del Sella.
In breve arriviamo all'attacco della ferrata.
Dopo un primo tratto di cavo in traversata diagonale, il tracciato sale verticalmente attraverso una fessura.
Si esce da questo passaggio , si scende su un pulpito dove una sosta è d'obbligo per godere del panorama e riprendere fiato. A est si stagliano il Sasso Lungo ed il Sasso Piatto, a sud il Passo Sella e a nord si intravedono i Cir e la parte terminale della Val Gardena.
Si passa su una breve scala metallica.
Superato un altro breve dislivello si accede ad passaggio chiave della ferrata, un lungo camino di roccia attrezzato con gradini metallici, qui si deve utilizzare anche la schiena in appoggio. All'uscita del camino si deve passare sul lato opposto della parete perciò è necessaria una rotazione di 180° in uno spazio ristretto e lo zaino potrebbe causare un po di imbarazzo.
Segue un altro pulpito ed un altra scala metallica. Il passaggio è molto esposto ma estremamente sicuro per la presenza dell'attrezzatura.
La prima parte della ferrata termina poco più avanti, rimangono da superare ancora alcune roccette e poi procedendo a zig zag si raggiunge una conca spettacolare.
Posto ideale per riprendere fiato ed alimentarsi perchè ci attende la seconda parte della ferrata che è più semplice, meno verticale ma affrontata dopo l'impegnativa salita.
La ferrata prosegue su traccia di sentiero, prima facile poi dopo una cengia particolarmente esposta, più ripida attraverso pinacoli di roccia e detriti all'interno di una valletta.
Dopo un ultimo passaggio con pioli e fune metallica sbuchiamo sull'altopiano delle Mesules.
Lo sguardo adesso può spaziare a 360° e si può ammirare lo scenario lunare che caratterizza l'altopiano delle Mesules ed il gruppo del Sella con il Piz Boè. Intorno a noi possiamo riconoscere la Marmolada dietro il Piz Boè, ad ovest il massiccio del Sassolungo e Sasso Piatto, il Catinaccio, a nord le Odle con il gruppo del Puez ed i Cir sopra Passo Gardena, ad est le Tofane, il Cristallo e l’Antelao e a sud le Pale di S. Martino con la Fradusta, la Cima Vezzana ed il Cimon della Pala.
Raggiungiamo su breve comodo sentiero la croce di vetta del Piz Sella e concediamoci un meritato riposo.
Con dispiacere lasciamo la cima e proseguiamo lungo l'altopiano delle Mesules verso nord, sul sentiero che prosegue dritto in leggera discesa.
Giunti all'altezza della grande croce sul Piz Miara ci sono due possibilità.
La prima è proseguire sul sentiero n. 649 verso la forcella dei Camorces fino alla Sella Pisciadù, proseguendo poi in direzione del piano carsico della Forcella d'Antersass.
Giunti ad un paletto con ricca segnaletica si prende il sentiero n. 647 che scende verso la Val Lasties che si percorre in tutta la sua lunghezza fino a raggiungere il Pian de Sella.
Volendo accorciare il percorso in prossimità della croce sul Piz Miara si prende la traccia di sentiero che scende a destra. Il percorso non è ben segnato e presenta alcuni passaggi pericolosi dove la fune metallica non è ben assicurata.
Superati un paio di passaggi scabrosi si scende a zig zag lungo un ripido canalone che ci porta ad incrociare il sentiero n. 647 in prossimità del Pian de Sella.
Il sentiero prosegue in leggera discesa e quando si intravede a sinistra la strada che sale al Passo Pordoi lasciamo il sentiero n. 647 per prendere a destra il segnavia n. 656.
Ora la discesa è più ripida ed entra nel bosco. Dopo un breve tratto il sentiero prende a salire e dopo pochi minuti sbuchiamo sulla strada asfaltata che sale al Passo Sella. Su asfalto e brevi scorciatoie giungiamo al punto di partenza.
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